Assegno di mantenimento, i tempi di prescrizione che bisogna ricordare. Vediamo quando arriva la scadenza.
L’assegno per i figli ha una scadenza di prescrizione che bisogna conoscere, così come altre misure, benefici e prestazioni. L’assegno di mantenimento si versa all’ex coniuge e ai figli su disposizione del giudice dopo la separazione ufficiale. In caso di divorzio si parla invece di l’assegno divorzile.
Ma cosa succede se alla scadenza di un rateo mensile, l’assegno non è versato? Normalmente si può pensare che, in un caso del genere, il coniuge in attesa del contributo economico agisca per ottenere quanto gli spetta. Ma a volte le cose non sono così semplici e i tempi per procedere si dilatano eccessivamente. In effetti si rischia che la prescrizione.
La prescrizione è il periodo di tempo entro il quale un soggetto può far valere un suo diritto. Trascorso questo tempo il diritto si estingue e la persona non può più pretenderlo. Questo principio vale anche per l’assegno di mantenimento.
Come noto l’assegno di mantenimento è una prestazione dovuta periodicamente, la prescrizione è il periodo di tempo in cui la prestazione stessa si può percepire e la sua durata è di cinque anni dalla scadenza del rateo. Il termine di prescrizione si applica alle singole rate del mantenimento. Significa che dopo cinque anni dalla scadenza entro la quale doveva essere pagata la singola rata, non si ha più diritto a richiederla. Nemmeno ricorrendo al giudice.
Ad esempio una persona deve dare 300 euro di mantenimento al coniuge entro febbraio 2020. Se la rata non è pagata, il beneficiario ha tempo fino al febbraio 2025 per richiederne il pagamento. Successivamente il diritto va in prescrizione, resta dovuto quello delle rate successive. Ma occorre fare una distinzione importante. A estinguersi dopo cinque anni sono le singole rate, non il diritto all’assegno di mantenimento.
Il dovere di versare il mantenimento, come disposto dal tribunale, resta immutato, finché non cia sia un’altra sentenza del tribunale che estingua il diritto al mantenimento del coniuge e dei figli. Si tratta di una distinzione importante e da ricordare, valida per ambedue le parti coinvolte. La stessa giurisprudenza con varie sentenze ha ribadito questo principio.
Esiste anche una prescrizione decennale per le sentenze di condanna a pagare somme di denaro. Si applica per le spese extra, straordinarie non dovute regolarmente, ma una tantumda versare al coniuge. L’altro caso avviene se un coniuge obbligato si appella contro l’obbligo di versare la somma e il giudice accerta invece l’obbligo di pagamento.
Chiamate, sms illimitate e il pieno di giga, Postemobile fa il colpaccio con questa offerta,…
Per candidarsi e lavorare per Poste Italiane bisogna seguire una procedura ben definita e rispettare…
Canone RAI, bisogna prestare attenzione a un particolare. Se non si interviene c'è il doppio…
Il Gruppo Poste Italiane ha pensato ad un piano di risparmio dedicato ai minori: come…
Buona novità per i pensionati, nel cedolino del prossimo mese ci saranno questi arretrati. Ma…
Le cifre da pagare in caso di assegno di mantenimento all'ex coniuge. Stimare la somma…