Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto sul dibattito relativo all’aumento dei requisiti per l’età pensionabile.
Negli ultimi giorni, il possibile adeguamento dell’età pensionabile in base all’aspettativa di vita è stato al centro del dibattito e di una polemica tra Inps e Cgil. Il sindacato aveva attaccato l’Istituto di previdenza sociale sostenendo che quest’ultimo avesse modificato, senza comunicazioni ufficiali degli organi competenti, l’età per accedere alla pensione dal 2027 sui propri applicativi.
Poco dopo era arrivata la smentita di Inps assicurando che le varie certificazioni saranno redatte seguendo le tabelle attualmente pubblicate. Non sono mancati gli interventi da parte della politica con lo stesso ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha voluto fare chiarezza sull’età pensionistica fissata per i prossimi anni.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto per far chiarezza sul dibattito dei giorni scorsi in relazione alla modifica dell’età pensionabile a partire dal 2027. Tutto è nato, come anticipato nel paragrafo precedente, dalla denuncia della Cgil che aveva accusato Inps di aver modificato sui propri applicativi i requisiti anagrafici per accedere alla pensione dal 2027, ma senza comunicazioni ufficiali.
Una modifica che derivava dalle proiezioni Istat sull’aspettativa di vita preannunciate nei mesi scorsi, ma che verranno pubblicate ufficialmente durante la primavera. Nello specifico, le proiezioni demografiche evidenziavano un crescita dell’aspettativa di vita dagli 85,39 anni del 2021 agli di 86,8 anni del 2024. In base alle normative, tale fattore porterebbe ad una variazione dei requisiti anagrafici per la pensione che salirebbero a: 67 anni e 3 mesi dal 2027 e 67 anni e 5 mesi dal 2029.
Per quanto riguarda quelli contributivi per la pensione anticipata si passerebbe a: 43 anni e 1 mese per gli uomini, 42 anni e 1 mese per le donne. Adeguamento che sarebbe stato confermato anche dalle tabelle aggiornate della Ragioneria generale dello Stato, ma non avverrà in automatico: è necessario un decreto dei ministeri dell’Economia e del Lavoro.
Sul punto, il ministro Giorgetti ha spiegato che sarà necessario attendere i dati ufficiali, attesi intorno a marzo 2025, prima di parlare dell’adeguamento. In questo modo, ha aggiunto il ministro, la politica avrà tutto il tempo per riflettere in merito ed eventualmente “sterilizzare” tale aumento, così come aveva richiesto la Lega che non era favorevole al ritocco dell’età pensionabile. Considerate le parole del ministro Giorgetti, non è escluso che una decisione politica possa rivedere le normative in merito lasciando invariati i requisiti anagrafici e contributivi per lasciare l’impiego.
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