È possibile, in alcuni specifici casi, richiedere il rimborso dell’Imu (Imposta Municipale Propria): tutto quello che c’è da sapere sul punto.
Molti contribuenti, durante lo scorso mese, hanno provveduto al pagamento della seconda rata dell’Imu (Imposta Municipale Propria), ovvero il tributo istituito dal governo Monti nel 2012 per sostituire l’Ici (Imposta comunale sugli immobili) e dovuto dai proprietari di immobili, ad eccezione della prima casa, fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli.
Questa tassa può essere versata in un’unica soluzione (a giugno) o in due rate con pagamenti previsti a giugno e a dicembre. Come per altri tributi sono previste anche delle esenzioni, ad esempio per l’abitazione principale, ma in alcuni casi anche i rimborsi per chi ha già versato l’Imu. Vediamo quando è possibile chiedere un rimborso e qual è la procedura da seguire in questi determinati casi.
In alcuni specifici casi, come abbiamo anticipato nel paragrafo precedente, si ha diritto al rimborso dell’Imu già versata. Il primo è rappresentato da un errore del pagamento dell’Imposta Municipale Propria, ossia quando il contribuente ha versato una somma superiore a quella dovuta.
Tale errore può derivare prendendo dei dati non corretti nel calcolo dell’imposta, come i mesi di possesso dell’immobile o la rendita. Si ha anche diritto ad un rimborso quando la tassa non era dovuta, ad esempio per un immobile che rappresenta l’abitazione principale. Con questo termine si indica l’abitazione in cui il proprietario ha la residenza e la dimora abituale. Può essere chiesta la restituzione di quanto versato, infine, anche quando si commette un errore nel pagamento, magari versando l’importo ad un Comune diverso rispetto a quello in cui si trova l’immobile.
In qualsiasi delle situazioni appena elencate, la procedura da seguire è la stessa. Sarà necessario collegarsi sul sito del Comune di riferimento, alla sezione dedicata al pagamento dell’Imu, dove generalmente sono presenti i moduli per la richiesta di rimborso. Una volta compilati, sarà necessario presentarli presso l’ufficio di competenza o, in alternativa, telematicamente all’indirizzo email del Comune.
Se non vengono messi a disposizione i moduli specifici, si può richiedere il rimborso in carta semplice indicando tutti i dettagli sull’immobile in questione e la motivazione del rimborso. È necessario inoltrare la domanda rispettando i termini di prescrizione, dunque, entro cinque anni dal pagamento del modello F24. Il Comune, una volta ricevuta la richiesta, provvederà ai controlli e, in caso di esito positivo, verserà le cifre dovute mediante accredito bancario sul conto del contribuente o sul conto del Comune interessato se si trattava di un rimborso richiesto per versamento ad un Comune errato.
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