Vorrei dimettermi, quali requisiti servono per la Naspi con le nuove leggi?

Se intendi rassegnare le dimissioni, è importante sottolineare davanti a quali requisiti viene conservato il diritto di ottenere comunque la Naspi nel 2025. Si tratta di una svolta significativa in tal senso.

Siamo al cospetto di una delle misure più importante dal punto di vista sociale tra quelle attualmente in essere in Italia. Come è noto, infatti, esso viene riconosciuto a coloro i quali si ritrovano, almeno fino al 2024, senza lavoro per ragioni che vanno oltre quella che è la loro volontà. Insomma, per chi viene licenziato. Da questo punto di vista, però, ci sono delle novità non di poco conto che rappresentano una svolta importante. A determinate condizioni, infatti, la Naspi si può ottenere anche in caso di dimissioni.

Dimissioni
Vorrei dimettermi, quali requisiti servono per la Naspi con le nuove leggi?(Mondoposte.it)

Il cambiamento in questione è arrivato a partire dal primo gennaio del nuovo anno, e di conseguenza l’incertezza è dilagante da questo punto di vista. Chiaramente da questo punto di vista ci sono dei paletti molto importanti da tenere in considerazione e da seguire, per evitare che ovviamente la norma in questione possa causare una fuga delle persone dal proprio lavoro totalmente fuori controllo e che causerebbe il collasso di tutto il sistema economico e previdenziale. Andiamo, dunque, a vedere nel dettaglio di che cosa si tratta e quali sono i requisiti necessari. Non c’è molto da esultare, in tal senos.

Dimissioni e Naspi: quali sono le regole del 2025

I cambiamenti in questione riguardano coloro che si sono dimessi ed hanno poi trovato un nuovo lavoro, dal quale poi è stato licenziato. In questo caso, si potrà ottenere la Naspi solo ed esclusivamente se nel nuovo impiego ha totalizzato almeno 13 settimane. Se ciò non è avvenuto, allora si perde il sussidio in questione. Una beffa autentica, dunque, per coloro i quali si dimettono perché trovano un lavoro migliore, dal quale poi vengono improvvisamente licenziati. Ma non è tutto.

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Dimissioni e Naspi: quali sono le regole del 2025 (Mondoposte.it)

Perderanno la Naspi anche coloro i quali sono lavoratori rimpatriati e frontalieri. In passato avevano diritto al sussidio in questione, che però con la manovra del 2025 viene negato. Dal 12 gennaio inoltre è entrato in vigore il cosiddetto Collegato lavoro, che prevede che chi si fa assenza ingiustificata dal lavoro per 15 giorni debba essere segnalato all’ispettorato del lavoro. Se gli ispettori certificano che le assenze sono ingiustificate, allora scatta il licenziamento e si perde il diritto alla Naspi.

Se nel momento in cui cessa il lavoro un determinato lavoratore si ritrova in malattia, si può ottenere la Naspi ma, ovviamente, va allegata la certificazione medica attestante il riacquisto della capacità lavorativa. Anche da questo punto di vista, dunque, bisogna fare attenzione ai vari cavilli previsti.

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