Una data importante da ricordare per tutti i percettori della NASPI, il 31 gennaio 2025. Da segnare sul calendario per scongiurare problemi gravi.
La NASPI (Nuova assicurazione sociale per l’impiego) è la principale prestazione a favore dei lavoratori che perdono in maniera involontaria il posto di lavoro, o dopo dimissioni per giusta causa. Si tratta di un contributo economico erogato dall’INPS dopo domanda diretta dell’interessato all’Istituto di previdenza sociale.
I requisiti principali sono lo stato di disoccupazione e avere accumulato almeno 13 settimane di contributi versati contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’evento. A beneficiarne sono tutti i dipendenti del settore privato con contratti a tempo determinato e indeterminato, gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative, i lavoratori dipendenti del settore pubblico con contratti a tempo determinato e così via.
Questi alcuni dei requisiti e delle caratteristiche principali dell’indennità che proprio in questi giorni è stata versata dall’INPS a parte dei beneficiari, con calendari che dipendono anche dalle singole strutture territoriali dell’Istituto di previdenza sociale che gestiscono i pagamenti.
Ma la di là delle date dei pagamenti in programma, esiste un’altra importante scadenza da ricordare a tutti i beneficiari. Infatti entro il 31 gennaio in arrivo, i percettori dell’indennità dovranno comunicare all’INPS il reddito presunto dell’anno 2025. Non si tratta di una comunicazione facoltativa, ma di un obbligo previsto dalla normativa.
Questa comunicazione deve avvenire anche se la previsione del reddito presunto è pari a zero. Per ricordare questo impegno l’INPS ha anche avviato una campagna informativa per i beneficiari dell’indennità, inviando un memorandum (sotto forma di sms, mail, PEC o missiva cartacea) con la scadenza dell’obbligo. La comunicazione del reddito presunto deve avvenire con la spedizione per via telematica del modello NASPI – COM, disponibile sul sito ufficiale dell’Istituto di previdenza sociale.
In alternativa la presentazione del modello può avvenire anche valendosi del supporto degli Istituti di patronato, rispettando la stessa scadenza. Da dire a questo punto che la mancata ottemperanza all’obbligo comporta lo stop degli accrediti. Ciò non significa che se la comunicazione non arriva nei tempi prestabiliti il diritto alla NASPI decade, ma l’erogazione viene fermata. Infatti l’INPS sospende i pagamenti finché il percettore non provvede a regolarizzare la sua posizione.
La sospensione del contributo scatta anche se la comunicazione sul modello NASPI – COM contiene informazioni non corrette o incomplete. I pagamenti successivi allo stop comprendono gli arretrati non versati, ma il rischio è di rimanere senza indennità per un periodo non precisato. Quindi meglio provvedere entro la scadenza indicata.
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