Bollette non pagate: cosa accadrà adesso con 15 giorni di ritardo

Ignorare le bollette non pagate è rischioso, con 15 giorni di ritardo gli effetti possono essere molto pesanti.

In questo periodo purtroppo si sta registrando un aumento dei prodotti energetici, con inevitabili conseguenze sulle bollette dei consumatori. Infatti da diverse settimane si assiste all’aumento el gas e dell’energia elettrica con fatture mensile sempre più salate per le famiglie. In questa situazione non sono pochi i nuclei familiari che non riescono a saldare le bollette nei termini del contratto.

donna mano sugli occhi e documento in mano
Bollette non pagate: cosa accadrà adesso con 15 giorni di ritardo
– mondoposte.it

Ma cosa succede nel caso non si riesca a pagare entro la data indicata nelle fattura? La risposta deve tenere in considerazione i diversi tipi di fornitura e i contratti stipulati tra le parti. Però è possibile stilare una breve descrizione nelle conseguenze che comunque sono sempre spiacevoli per il consumatore moroso.

Bolletta non pagata, cosa succede dopo un ritardo prolungato

Si può dire innanzitutto che occorre provare a essere puntuali nei pagamenti e a evitare il più possibile ritardi prolungati. I pagamenti effettuati dopo la scadenza comportano l’applicazione delle clausole previste dal contratto in circostanze del genere. Quindi un suggerimento è di tenere sempre bene a mente i termini contrattuali.

Normalmente le compagnie energetiche applicano delle spese aggiuntive sulle somme da versare. Ad esempio i costi per la spedizione delle comunicazioni di sollecito di pagamento e gli interessi di mora calcolati con il tasso BCE (ex TUR). Con in più 3,5 punti percentuali dopo 15 giorni di ritardo dalla data di scadenza della fatturazione. Questo incremento trova sempre più spazio nei casi di pagamento successivi ai termini.

uomo tiene in mano presa elettrica
Bolletta non pagata, cosa succede dopo un ritardo prolungato – mondoposte.it

Un altro passaggio fondamentale in una situazione simile è l’invio di un sollecito di pagamento, tramite raccomandata con avviso di ricevimento o PEC (Posta elettronica certificata) dal parte del fornitore, con il quale si indicano i tempi e i modi previsti per la sospensione e la chiusura della fornitura energetica.

I tempi indicati nella comunicazione sono pari quasi sempre a 40 giorni solari dalla data della notifica del sollecito con la costituzione di messa in mora. Trascorso questo periodo la fornitura è sospesa o disattivata, mentre il contratto si considera concluso. Sono da considerare poi le spese per la sospensione della fornitura addebitate al moroso e non inferiori a 93 euro. Mentre per il riallaccio i costi sono non inferiori a 73 euro.

Questi però sono costi indicativi, perché le somme addebitate possono variare sulla base del prezzario deciso dalla concessione che disciplina il servizio di distribuzione del prodotto energetico. Quindi potrebbe essere anche più elevate a seconda della zona e della competenza territoriale.

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