I lavoratori dipendenti che perdono il lavoro possono accedere alla Naspi, un contributo mensile proporzionale al reddito da lavoro che percepivano: ma ci sono delle novità.
In Italia la Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un contributo erogato su base mensile in supporto dei lavoratori dipendenti che si trovano a perdere il lavoro per cause indipendenti dalla loro volontà.
Si tratta di un’erogazione proporzionale al reddito da lavoro precedentemente percepito, che permette a chi viene licenziato di far fronte alle spese della vita di tutti i giorni. Per poter percepire la Naspi, è necessario fare domanda.
Per il 2025, però, sono previste alcune novità che potrebbero compromettere l’accesso alla Naspi, in particolare per una categoria di lavoratori. Dal 1° gennaio, infatti, è entrato in vigore il nuovo Collegato Lavoro: scopriamo cosa dice.
In particolare si attenziona il tema di coloro che sono stati licenziati per le assenze ingiustificate. Nonostante la Naspi sia destinata a chi ha perso il lavoro, infatti, uno dei requisiti di accesso a questo sussidio è proprio quello di aver tenuto una condotta corretta sul lavoro e di aver rispettato i propri obblighi contrattuali. Ivi compresa la presenza sul posto di lavoro e la necessità di giustificare le proprie assenze.
Stando al nuovo Collegato Lavoro, dunque, in caso di assenza dal posto di lavoro per un periodo superiore a quello stabilito nel contratto, oppure superiore a 15 giorni nel caso in cui nel contratto non sia esplicitato un termine, il datore di lavoro sarà tenuto a comunicare l’assenza agli uffici di riferimento.
Gli entri procederanno alla verifica di tale assenza e, in caso di conferma, il contratto di lavoro si riterrà esaurito per volontà del lavoratore stesso. Ma ciò cosa significa? La conseguenza principale è l’impossibilità di ricevere la Naspi per il lavoratore, in quanto si tratterebbe di un licenziamento volontario e non involontario, che non dà diritto alla Naspi.
Lo scopo di questa manovra è quello di evitare che alcuni lavoratori possano fare i “furbetti” con la Naspi. Ad esempio evitando di presentare formali dimissioni per poter accedere al sussidio. Data questa novità, dunque, sarà interesse del lavoratore giustificare le proprie assenze prolungate al fine di non perdere l’eventuale diritto alla Naspi in caso di licenziamento.
Chiamate, sms illimitate e il pieno di giga, Postemobile fa il colpaccio con questa offerta,…
Per candidarsi e lavorare per Poste Italiane bisogna seguire una procedura ben definita e rispettare…
Canone RAI, bisogna prestare attenzione a un particolare. Se non si interviene c'è il doppio…
Assegno di mantenimento, i tempi di prescrizione che bisogna ricordare. Vediamo quando arriva la scadenza.…
Il Gruppo Poste Italiane ha pensato ad un piano di risparmio dedicato ai minori: come…
Buona novità per i pensionati, nel cedolino del prossimo mese ci saranno questi arretrati. Ma…