Lo scenario futuro sulle pensioni dei Millenials preoccupa: lavoreranno tanti anni per ricevere pochissimi soldi.
La prospettiva per tantissimi Millenials (i nati tra gli anni ’80 e ’90) è davvero angosciante: lavorare fino a 70 anni sembra scontato e oltre a questo, una notizia allarmante è che, chi riuscirà davvero a vedere la pensione si ritroverà accreditati sul conto davvero “pochi spiccioli”.
Molti giovani lavoratori sono sin da ora preoccupati per ciò che li aspetta ovvero una pensione sempre più lontana e misera. Un pensiero che si aggiunge a tutti gli altri che ogni giorno un giovane lavoratore deve affrontare: stipendi bassi, lavoro precario, futuro incerto, paura di fare investimenti importanti, rincari.
Per alcuni addirittura la pensione sembra un miraggio ma tutti auspicano ad una riforma del sistema pensionistico e ad un abbassamento dell’età pensionabile.
La pensione per i Millenials tra sfiducia e rassegnazione generale: cosa chiedono i giovani lavoratori
La precarietà lavorativa e i bassi salari aggravano la situazione di tanti giovani lavoratori che vedono la pensione davvero lontana. La semplice “sopravvivenza” per loro è difficile: alcuni prendono 1200 euro, soldi necessari il più delle volte quasi totalmente per pagare le tasse. Dunque il pensiero della pensione diventa quasi secondario viste le difficoltà attuali da affrontare.
Altri hanno semplicemente poca fiducia in ciò che percepiranno dallo Stato, e quindi preferiscono altre modalità di risparmio e fare investimenti privati. Per molti il timore è che l’INPS, travolto dal peso demografico e dalle scelte politiche fatte in passato, non sarà in grado di garantire le pensioni future a tutti (rispetto alle baby pensioni d’oro di cui hanno beneficiato tanti soggetti in passato).
Insomma lo scenario futuro è davvero angosciante per i giovani lavoratori che da alcuni anni sono entrati nel mondo “degli adulti”, quello del lavoro, delle preoccupazioni quotidiane e delle difficoltà nell’arrivare a fine mese facendo fronte a tante spese, anche impreviste. Il tutto si complica pensando ai salari precari e all’automazione che si sta facendo sempre più spazio e che fa temere nella scomparsa di tante figure.
Questi giovani lavoratori, nonostante lo sconforto, la sfiducia e la paura per il futuro, si impegnano nel loro lavoro con entusiasmo tutti i giorni e sperano che le riforme pensionistiche dei prossimi anni prevedano un abbassamento dell’età pensionabile, per renderla non più così lontana e impossibile.